La preparazione del formaggio, dall’accensione del fuoco (perchè ancora lo prepariamo come 100 anni fa) con il contenitore in rame adatto a portarlo alla temperatura di 42° circa (lapiòlu), fino alla cagliatura, la rottura del cagliato (con l’utilizzo de su pilìsu), l’ottenimento del primo sale (Ischidàle in lingua sardo-siniscolese), ottenimento della forma di formaggio e inserimento nel contenitore tondo (pischèdda in Siniscolese). Prima asciugatura ed estrazione del siero dall’interno grazie alla pressione delle mani sulla forma appoggiata in sa orchìdda e ad un piccolo cuneo di legno, su pìru che pratica un foro in testa. Riposo del latte-siero e reimmissione sul fuoco per l’ottenimento della ricotta.
- Su òcu (il fuoco)
- Sa murica
- Sa orchìdda e sas pischèddas
- Sa vorma (la composizione della forma)
- Sa vorma in sa pischedda
- Su pilìsu
- Sa vorma (la forma a fine processo)
- Su recòtu (La ricotta)